L’erogazione di finanziamenti da parte di banche e intermediari finanziari in genere viene segnalata in archivi pubblici o privati che raccolgono informazioni in merito all’apertura e all’andamento del rapporto di credito. La consultazione di questi archivi consente alle singole banche e società finanziarie di valutare l’affidabilità del cliente prima di stipulare un nuovo contratto di finanziamento.
I Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC), conosciuti anche come “centrali rischi private”, sono le banche dati private consultate da banche e finanziarie per verificare affidabilità e puntualità nei pagamenti e servono per valutare il merito creditizio dei loro potenziali clienti prima di stipulare un nuovo contratto di finanziamento.
Per tenere monitorata la propria reputazione creditizia è quindi fondamentale monitorare anche le risultanze dei SIC, Soprattutto in relazione all’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Coronavirus COVID-19, e al fatto che le iniziative di sospensione del pagamento delle rate in recepimento del decreto legislativo n.9 del 2/3/2020 e dall’ordinanza del Presidente del Consiglio n. 642 del 29/02/2020, nonché degli accordi siglati fra l’ABI e le Associazioni d’Impresa non dovrebbero essere segnalate come eventi negativi di mancato pagamento.
Le informazioni dei SIC sono gestite in modo centralizzato e sono consultabili solo dai soggetti che vi aderiscono su base volontaria e che le comunicano ma sono previsti alcuni strumenti che il cliente può attivare per correggere eventuali segnalazioni errate o per aggiornare le informazioni quando le irregolarità siano state sanate.
Il cliente ha diritto, con una semplice richiesta rivolta al finanziatore o ai SIC, di conoscere le informazioni registrate a proprio nome nell’archivio e, in caso di errori, richiedere la cancellazione ovvero la modifica di dati non corretti.
I SIC attivi in Italia sono:
Le informazioni riguardanti l’affidabilità e la puntualità dei pagamenti dei clienti possono essere conservate per periodi predefiniti allo scadere dei quali esse vengono automaticamente cancellate dal sistema, senza l’applicazione di alcun onere. I tempi di conservazione variano in relazione alla tipologia e alla gravità dell’irregolarità:
- quando regolarizzati, le informazioni sui ritardi nei pagamenti sono conservate fino a 12 mesi dalla data della regolarizzazione, se il ritardo nei pagamenti non è superiore a due rate; la conservazione dura invece 24 mesi se si tratta di ritardo superiore a 2 rate (o due mensilità). Una volta scaduti i termini, le informazioni vengono automaticamente cancellate dal sistema, a condizione che nel frattempo non si siano verificati ulteriori ritardi nel medesimo rapporto contrattuale. In tal caso, il decorso riprende dalla data della nuova regolarizzazione;
- le informazioni negative circa i ritardi nei pagamenti non regolarizzati, invece, sono mantenute per la durata di 36 mesi dalla data di cessazione del rapporto contrattuale.
Prima della scadenza dei termini sopra indicati, non è possibile ottenere la cancellazione delle segnalazioni attinenti a comportamenti irregolari, sebbene essi siano stati sanati.
Ulteriori informazioni sui SIC e sul codice deontologico sono disponibili sul sito dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali.